Il 13 Agosto 1993, Paolo lasciò una prima volta il Brasile e tornò in Italia, per sottoporsi alle cure mediche necessarie per combattere il tumore dal quale era stato colpito. Prima di partire, incise questo messaggio di saluto.

 

Oggi, mentre state ascoltando questo programma, io sto già viaggiando e ho lasciato il Brasile. Sto andando nella mia terra per sottomettermi a una operazione, per curare la mia salute. Ma ho voluto incidere questo programma per restare in mezzo a voi proprio fino alla fine. Se Dio vuole, da lunedì sarà il P. Edmundo, Parroco di Villa de Abrantes, ad assumere questo programma e la responsabilità della parrocchia di Camaçari.

Auguro come sempre un giorno felice per tutti: che per tutti noi il giorno di oggi sia benedetto da Dio, che ognuno di noi oggi cerchi di incontrarsi con i fratelli, con quelli che condividono la nostra vita. Che oggi sia un vero incontro, un incontro di pace e di molta felicità.

Ogni tanto nella nostra vita accadono cose che ci colpiscono molto: una malattia, la perdita di una persona cara, un incidente, qualsiasi cosa. Ma noi cristiani, anche se sentiamo queste deficienze e infermità, dobbiamo mantenere sempre il coraggio, la fiducia, perché Dio è Padre. Egli sta sempre al nostro fianco, non si allontana mai da noi anche quando noi ci allontaniamo da lui. Egli resta vicino a noi per darci la grazia, la forza, l'energia, il coraggio di cui abbiamo bisogno per non scoraggiarci di fronte alle difficoltà.

Vorrei chiedere a Dio che tutti possiamo avere questo stesso coraggio. Siamo divisi ora da chilometri di distanza, ma penso che ogni volta che ci uniamo nella preghiera, quando stiamo pregando e ascoltando la Parola di Dio siamo vicini, perché Dio è al di là di ogni distanza e ascolta le nostre suppliche in qualsiasi posto siamo. Dio è Padre, non si allontana mai da noi e sempre ascolta le nostre preghiere, le nostre suppliche.

Con molta fiducia dirigiamo a lui la nostra lode e anche il nostro ringraziamento, perché egli ha fatto cose meravigliose per noi. Talvolta non pensiamo a questo e pensiamo a Dio solo come a colui che deve offrirci qualcosa. L'importante per Dio è che noi seguiamo il suo esempio, che cerchiamo di spargere un po' di amicizia, di amore, di comprensione, che cerchiamo seguire la sua bontà, dato che il nostro fine nella terra è appunto di costruire sempre di più nella nostra famiglia, nella nostra vita, attorno a noi, il Regno di Dio. Nella misura in cui il Regno di Dio sarà costruito, abbiamo la sicurezza e la garanzia che stiamo costruendo la felicità non solo per noi ma anche per tutti i nostri fratelli.

È chiaro che il mio viaggio creerà un pochino di difficoltà. Ma credo che anche queste difficoltà siano fatti positivi, perché abituano la gente delle comunità ad assumere i propri impegni. Molto spesso noi aspettiamo troppo dagli altri. Il prete è qualcuno che aiuta, ma la comunità non è solo il prete: siamo tutti noi e tutti abbiamo una grande responsabilità per portare avanti il cammino dei Regno di Dio.

Il P. Edmundo sarà abbastanza sovraccaricato, ma l'importante è che tutta la comunità gli sia vicina. Vorrei anzi chiedervi di avere con lui la stessa amicizia che avete avuto con me, che lo aiutiate dato che merita molto.

Dirigiamo ora a Dio la nostra preghiera. Oggi è sabato, giorno dedicato a Maria, nostra patrona, nostra madre e madre di Gesù. Diciamo a lei il nostro amore perché ci aiuti a incontrare Cristo, come lei incontrò Cristo facendosi la serva del Signore: Ave Maria...