AMIS: A VILLA GIULIA SI COLORA CON APITO

Laboratorio grafico pittorico a cura i Apito Marche 

febbraio 2016

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Villa Giulia (PU). Sono stati tre giorni intensi per il laboratorio grafico-pittorico appena concluso svolto dai volontari dell’associazione Apito Marche nei locali di Villa Giulia, rivolto ai minori stranieri non accompagnati del territorio della nostra provincia. AMIS (Azioni Minori Stranieri), il progetto finanziato dalla Fondazione “Wanda di Ferdinando”, ha coinvolto in questa sessione laboratoriale cinque giovani ospiti stranieri provenienti dalla struttura di accoglienza di Lunano gestita dalla cooperativa Il Soffione.
Grazie ai colori, i ragazzi partecipanti, hanno potuto, oltre che trascorrere dei momenti sereni e divertenti, cimentarsi in un’arte che permette di comunicare stati d’animo ed emozioni, perché i segni e i disegni che poniamo sul foglio raccontano.
Trovandosi nel mese del carnevale, gli organizzatori hanno ben pensato di creare delle maschere di carnevale, idea che ha appassionato i giovani coinvolti e li ha motivati ancor più.

 

 STORIE VERE CHE DIVENTANO LIBRI

L’APITO MARCHE in collaborazione con la Mediateca Montanari 

col patrocinio del Comune di Fano, il Cremi, il supporto delle associazioni

L’Africa Chiama, e Millevoci da il via al

PROGETTO: “PIACERE DI CONOSCERTI”

per favorire i processi di integrazione e accoglienza dei migranti

 

Il primo incontro : Yvonne Mendy

Sabato pomeriggio, 28 febbraio 2015, in una delle sale di lettura della Mediateca la giovane senegalese Yvonne Mendy , residente nella nostra città da diversi anni ha raccontato la sua storia ad un gruppo attento di bambini, ragazzi e adulti. Partendo dalla sua infanzia trascorsa nelle periferie di Dakar fino all’arrivo in Italia, dove da anni risiedeva suo padre. Nel racconto è stata accompagnata dall’attrice Marina Bragadin che con grande sensibilità ha saputo cogliere i momenti più intimi e significativi di una storia senza eccessivi drammi ma con tanti ricordi personali e tanta ricchezza di valori propri della cultura senegalese.

Il gesto di condivisione di Yvonne non è stato l’unico dono di un pomeriggio davvero indimenticabile, la presenza della comunità dei rifugiati di Magliano con gli operatori Cristian Riminucci e Rachid Jelloul l (Associazione Labirinto), è stata davvero una bellissima sorpresa . I tamburi hanno accompagnato e sostenuto il racconto di Yvonne che ha cantato e danzato in questo suo viaggio attraverso i ricordi personali emozionando e coinvolgendo i presenti. Un grazie speciale va alla coop “Il labirinto” nella persona di Munya Allay , Cristian e Rachid che hanno reso possibile la presenza dei giovani profughi di Magliano.

Ricordiamo che il progetto prevede dal prossimo sabato la parte operativa, aperta ai bambini, per realizzare con tecniche grafico pittoriche un libro sulla storia di Yvonne sotto la guida dell’illustratrice Cinzia Antinori . Ad assistere questa seconda fase progettuale saranno presenti Marina Bragadin, e Yvonne Mendy . Lo spazio per il laboratorio sarà nei locali della mediateca , gli stessi utilizzati per il racconto.

Crediamo molto in questo progetto e siamo convinti che l’incontro, l’ascolto, la conoscenza, siano i modi migliori per abbattere le barriere della diffidenza e lasciare il cuore aperto all’accoglienza.

 

Paola Conversano

                          CIAO SONO YVONNE                                    SALAM MALEKOUM!!! MAN LA YVONNE 

Una ragazza senegalese, Yvonne Mendy, ha raccontato  la sua vera storia a un gruppo di bambini che aiutati da Marina Bragadin  come narratrice, e Cinzia Antinori come  illustratrice hanno   intrapreso un viaggio  attraverso colori, musica, suoni, parole, e trasferito le loro emozioni  nelle pagine di un libro.  A conclusione dei cinque incontri del percorso , saboto 28 marzo alle ore 18:30 presso la Mediateca Montanari di Fano è stato presentato il libro alla cittadinanza ed alle autorità. 


Un pomeriggio di giochi a Magliano con L’Apito Marche  - 28 aprile 2015


Nell’ambito del progetto “Piacere di conoscerti” e in sintonia con le iniziative del “Forum Migranti” a favore delle comunità di profughi nel nostro territorio,  l’Associazione Apito Marche ha  proposto alla comunità di profughi di Magliano un pomeriggio di attività con giochi logico- matematici da tavolo provenienti da varie parti del mondo e storicamente appartenenti ad epoche e culture diverse. Perché i giochi?? Perché il gioco è un linguaggio universale, unisce  le persone,favorisce la conoscenza reciproca , il confronto e non da ultimo  rilassa e diverte. Il gioco è stato animato dall’amico dell’Apito  Fernando Marcelino che con la sua energia e professionalità ha coinvolto, insieme ai volontari dell’Associazione, tutti i profughi  della comunità di Magliano  che hanno partecipato in maniera attiva e davvero  interessata.  Li abbiamo visti  contenti  della nostra presenza, aperti ed accoglienti.  Abbiamo anche consumato insieme una merenda casereccia preparata dagli amici dell’Associazione e  accompagnata  da un ottimo tè alla pakistana …. davvero molto buono!  Quanto valore può avere un incontro come questo?? Davvero tanto, ma bisogna viverlo per capire che le diversità sono un valore aggiunto che può arricchire tutti.   L’Associazione Apito,  se ci sarà la possibilità,  farà di tutto per continuare questo cammino.  Conoscere la comunità di Magliano è stato per noi tutti  un vero piacere.

Grazie alla cooperativa “Labirinto” , a Munia,   Elena e Rachid per la disponibilità e l’accoglienza.

Grazie anche a Mirella di Millevoci  che  ha condiviso con noi questo incontro .

 

Paola Conversano

I rifugiati politici a Fano 

Proseguono gli eventi in seno al Progetto PIACERE DI CONOSCERTI .

Il terzo appuntamento si è tenuto il 26 maggio presso la Mediateca Montanari con il patrocinio del Comune di Fano: nella sala ipogea , alla presenza di numerosi fanesi e dei ragazzi ospitati nelle strutture di Magliano, Belgatto e Cantiano   si è parlato di immigrazione e della situazione dei richiedenti asilo a Fano. Dopo i saluti di rito hanno preso la parola don Vincenzo Solazzi responsabile della Commissione Migrantes della diocesi di Fano  e Cristina Ugolini responsabile settore immigrazione della cooperativa Labirinto che gestisce l'accoglienza dei richiedenti asilo nella provincia. Kamran, Maqsood (entrambi pakistani) e Francis (nigeriano) hanno poi raccontato le loro storie . Il tutto intervallato dalla musica di Frida Neri e dal canto di Iqbal Muhammad  anche lui pakistano.  Al termine aperitivo insieme accompagnato dalla musica di percussionisti africani ospitati a Cantiano. 

SODDISFAZIONE PER “I COLORI RACCONTANO” E “TRACCE MIGRANTI”

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Nel periodo tra  il 12 e 20 dicembre scorso è stata presentata alla Sala San Michele di Fano la mostra dei disegni realizzati dai migranti presenti nelle tre comunità della nostra città. Una sessantina di dipinti  di volti realizzati in attività di laboratorio attivate presso le strutture dall’Associazione Apito Marche grazie alla collaborazione volontaria di Cinzia Antinori, esperta di tecniche grafico- pittoriche. Il laboratorio è inserito nell’ambito progettuale “Piacere di  conoscerti” che promuove l’incontro e la conoscenza interculturale. 

L’esperienza pittorica , alla quale non si chiedeva molto  più che una libera espressione creativa e ludica,  ha invece assunto  dei significati di comunicazione e ricerca al di là delle attese.Riporto il commento dall’amico Marco Ferri che gentilmente ci ha espresso con tanta sensibilità il suo pensiero sull’esposizione cogliendo in pieno  il senso del  lavoro realizzato,  grazie Marco!

“Una mostra di disegni realizzati da persone che sono profughi e ospiti, e stanno come sospesi tra una casa lontana dalla quale sono scappati, incalzati dalle guerre e dalla fame, e nuove case e territori, nei quali cercano di imparare la lingua e le consuetudini delle società che li hanno accolti. Non sono senza patria, intesa come luogo degli affetti e dei sentimenti, ma la portano con sé, lungo gli itinerari provvisori delle loro migrazioni, insieme alla speranza di fermarsi  dove la definizione di “cittadino del mondo” ha ancora un senso. Dovevano disegnare un volto, come un gioco psicologico per non smarrire l’identità e non dimenticare i legami spezzati , e in effetti questa mostra è una danza di volti che ci osservano, non degli autoritratti ma volti ai quali è affidato il compito di rappresentare il trauma della fuga. Tuttavia, quello che colpisce è l’uso del colore, sono infatti colori pieni di forza e di gusto, di voglia di vivere e di comunicare, perché il colore, come la musica, non ha i limiti territoriali di una lingua. I colori svelano molto più dei disegni e con disarmato candore, che invece le parole non hanno, rivelano la semplice e profonda speranza di poter unire o accostare il passato con il futuro.

Nulla da aggiungere alle considerazioni  se non l’augurio che il 2016 sia un anno in cui l’accoglienza e il piacere di conoscersi  siano ancora  momenti  autentici per costruire un futuro sicuro per tutti.

Grazie a Millevoci, Noimondotv, “Le donne in nero”, l’Africa chiama, Anissa, Devon e la loro S.O.U.L. Band, Enzo Vecchiarelli, Marco Florio, Marco e Giulia Poeta , gli amici richiedenti asilo, i loro responsabili della Cooperativa Labirinto,  l’assessore Marina Bargnesi, e tutti coloro che hanno condiviso con noi i momenti più belli  delle serate trascorse alla Sala San Michele.

 

Paola Conversano
Associazione Don Paolo Tonucci – Apito Marche